Oggi è di moda parlare di intelligenza artificiale su smartphone. Tutti lo dicono, molti ne fanno un abuso.

 Per prima cosa va analizzato il significato di intelligenza artificiale e la sua applicazione su smartphone.

Semplificando al massimo si potrebbe definirla come un sistema capace di apprendere e di reagire in base a ciò che ha imparato. L’intelligenza artificiale si può dividere in forte e debole. Quella forte la troviamo nei film di fantascienza con i computer che ragionano, prendono le decisioni, imparano e possono comportarsi perfino come un uomo. In quella debole troviamo l’intelligenza artificiale su smartphone, cioè quella che si occupa di analisi dell’immagine, riconoscimento vocale e riconoscimento del testo. Un esempio classico lo troviamo sull’iPhone quando ci chiede di ripetere tre volte “hey Siri” per fornirgli un campione personalizzato della nostra voce per il sistema di riconoscimento vocale.

 Chi è in vantaggio nell’applicazione di intelligenza artificiale su smartphone? La prima è stata Huawey  con il Chip Kirin 970 presente sullo smartphone Mate 10 seguita dalla Apple con A11 Bionic presente su iPhone 8, 8 Plus e iPhone X.

 La prima funzionalità di questi sistemi è l’elaborazione del linguaggio naturale, che consentirà agli smartphone una sempre maggiore abilità nel risponderci, soprattutto quando noi utenti diamo loro comandi in modo sempre più colloquiale.

Importante è anche il riconoscimento delle immagini e dei loro contenuti, fondamentale in infiniti scenari: dalla realtà aumentata al riconoscimento dei volti, persino fino alla modifica ed il miglioramento delle foto scattate con lo smartphone in tempo reale. Tutto questo potrà migliorare le prestazioni degli smartphone tramite l’analisi del suo utilizzo.

Nel 2017 solo il 10% degli smartphone ha avuto dispositivi di intelligenza artificiale ma si prevede di raggiungere l’80% entro il 2022. Quali si prevede saranno le funzionalità entro tale anno di intelligenza artificiale su smartphone?

  • Una sempre più estensione dell’utente; potranno riconoscere e prevedere le nostre mosse arrivando a capire cosa vogliamo, quando e come. 
  • Una autenticazione sempre più personale, non solo tramite viso ma anche tramite voce o la pressione delle dita.
  • I sistemi di rilevamento emozionale renderanno gli smartphone capaci di rilevare, analizzare, e rispondere agli stati d’animo degli utenti.
  • Una migliore comprensione del linguaggio naturale. Capire non solo la frase utilizzata dall’utente ma recepirla anche in base al contesto. Questa funzionalità potrà essere utilizzata come traduttore vocale in tempo reale quando si viaggia all’estero.
  • Maggior semplicità per l’aggiunta della realtà aumentata alle app. All’avanguardia, in questo senso, la Apple con il rilascio di iOS11.
  • Grazie ai sensori integrati gli smartphone potranno comprendere meglio e apprendere più efficacemente il comportamento dell’utente. Ad esempio capiranno autonomamente, senza l’intervento dell’utente, quando utilizzare una determinata app consentendo di tenere in esecuzione in background le app utilizzate di frequente per un riavvio più rapido o di spegnere app inutilizzate per risparmiare memoria e batteria.
  • Gli smartphone potranno raccogliere una sempre maggiore quantità di dati per la profilazione comportamentale e personale dell’utente. I fornitori di servizi come ad esempio le compagnie assicurative potranno concentrarsi sugli utenti. Sarà più facile adattare il prezzo della polizza dell’auto in base al comportamento di guida dell’utente, tutto segnalato dallo smartphone.
  • I sistemi potranno contrassegnare immagini, video o testi in maniera autonoma e attivare gli avvisi di notifica. I software di riconoscimento rileveranno in brevissimo tempo qualsiasi contenuto che viola la legge o certe policy.
  • Gli smartphone potranno produrre foto abbellite in base alle preferenze estetiche individuali dell’utente. Ad esempio in Cina si preferisce una carnagione pallida, mentre in occidente si preferisce una pelle più abbronzata.
  • Audio analytic, cioè comprendere determinati suoni e attivare di conseguenza particolari alert. Ad esempio, uno smartphone avverte tramite il microfono che l’utente sta russando e autonomamente può attivare la vibrazione dello smartwatch per incoraggiare l’utente a cambiare la posizione durante il sonno.

Il futuro sembra roseo ma il gioco è in mano agli sviluppatori, che dovranno trovare le giuste applicazioni da poter sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale su smartphone.

 

 

artificiale su smartphone?

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